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Tenere la bocca aperta mentre si dorme abbassa il pH del cavo orale, e l’acidità che ne deriva, oltre a impattare negativamente sullo smalto dei denti, favorisce lo sviluppo di altre patologie ed irritazioni.

Le persone che russano o che respirano con la bocca quando dormono rischiano più facilmente la carie e altre patologie del cavo orale. Lo ha sottolineato il professor Lorenzo Breschi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e presidente dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa (Aic). Chi rischia di più sono soprattutto i bambini, dato che ammalandosi spesso di raffreddore, allergie e altre patologie respiratorie spesso respirano a bocca aperta, a causa dell’ostruzione delle vie nasali.

Ma perché tenere la bocca aperta mentre si dorme mette in pericolo la salute dei denti? La ragione risiede nel crollo del pH del cavo orale, come ha indicato lo stesso Breschi: “il fisiologico pH del cavo orale cala in modo significativo portando ad un netto aumento dell’acidità della bocca. E un ambiente più acido favorisce l’erosione e l’indebolimento dello smalto, anticamera dello sviluppo della carie”. L’impatto negativo è estremamente elevato, considerando che le persone che russano o che soffrono della fastidiosa sindrome da apnea notturna o SASH hanno un rischio del 37 percento superiore di sviluppare la carie

Mantenendo la bocca chiusa il cavo orale si mantiene umido grazie al sottile strato di saliva che lo ricopre, il cui ruolo non è soltanto quello di ‘bagnarlo’. La soluzione contiene infatti enzimi, anticorpi e sali minerali che proteggono i denti bilanciando il pH, rinnovando la mineralizzazione dello smalto e tenendo lontani gli agenti patogeni grazie all’azione antibatterica. Se si dorme a bocca aperta lo strato di saliva evapora, l’acidità sale sensibilmente e il cavo orale resta alla mercé di batteri e di altre problematiche. “La secchezza orale quindi contribuisce a far salire i livelli di acidità e altera la flora batterica, favorendo, oltre alle carie anche la comparsa di irritazioni, stomatiti, afte e infiammazioni gengivali”, ha sottolineato il professor Breschi. Per questo, conclude l’esperto, trattare le patologie legate ai disturbi del sonno è fondamentale per proteggere anche la salute orale, sebbene queste patologie vengano scarsamente diagnosticate.


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Il ricorso all’apparecchio è consigliato non solo per allineare i denti, ma anche per risolvere malocclusioni, legate a un anomalo rapporto tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore. Ecco alcuni esempi di malocclusioni che possono richiedere il ricorso a una terapia ortodontica:
1) morso aperto: gli incisivi superiori non contattano quelli inferiori quando la bocca è chiusa (rimane un’apertura tra le arcate);
2) morso profondo: a bocca chiusa gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo eccessivo o completamente quelli dell’arcata inferiore;
3) progenismo della mandibola: sporgenza in avanti dell’osso mandibolare. Nei casi più gravi è presente un morso inverso anteriore;
4) overjet aumentato: i denti superiori sono spostati molto in avanti rispetto agli inferiori (i cosiddetti «denti a coniglietto»);
5) crossbite: malocclusione associata al palato stretto, in cui i denti inferiori «chiudono» in posizione più esterna rispetto ai superiori.

Tratto dal Corriere .it

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La bocca è lo specchio della salute: per questo i centri dentali hanno un ruolo importante come sentinelle della salute. Le infezioni orali sono oggi studiate molto attentamente perché attraverso complessi meccanismi possono portare a danni sistemici. Un’attenta cura delle infezioni del cavo orale può contribuire dunque a migliorare anche la terapia.

Ogni paziente dovrebbe avere la giusta consapevolezza dell’importanza di un controllo periodico per prevenire le malattie orali e risparmiare nel futuro, visto che la prevenzione permette di evitare interventi più costosi e invasivi.

Le prime forme di prevenzione da adottare sono un costante controllo e una particolare cura nella pulizia dei denti. I primi segni di disturbi gengivali includono rossore o gonfiore delle gengive, sanguinamento o comparsa di sangue dopo l’uso dello spazzolino, denti all’apparenza più lunghi e spazi più ampi tra i denti. Indipendentemente dalla comparsa o meno di questi sintomi, sarebbe necessario recarsi dal dentista e/o dell’igienista dentale due volte all’anno. Inoltre, seguendo i consigli dell’igienista, sarebbe auspicabile lavarsi i denti almeno due volte al giorno con una media di spazzolamento corretto di almeno 4 minuti, contro gli attuali 30 secondi che è riscontrato nella media della popolazione italiana. Come riscontrato dai professionisti del settore, l’igiene interdentale pulisce l’85% del cavo orale, mentre il semplice spazzolino solo il 60%.

Essere in grado di eseguire una valutazione del paziente non solo da un punto di vista della salute orale, ma anche in modo più ampio è ciò che si richiede oggi alla figura dell’igienista dentale. La missione di odontoiatri e igienisti è dunque quella di sensibilizzare sia i pazienti che la stessa classe medica, troppo spesso non a conoscenza di queste informazioni, al fine di creare percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari, condivisi con tutti gli operatori che gravitano all’interno delle professioni sanitarie.

IL VI CONGRESSO DELL’ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO: IL RISCHIO DIABETE NEL PAZIENTE ODONTOIATRICO – “L’odontoiatria nel paziente diabetico. Dalle correlazioni fra infezioni orali e diabete alle problematiche del trattamento nelle varie discipline odontoiatriche” è il tema scelto per il VI Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano che si è tenuto lo scorso gennaio a Viareggio (Lucca) – Presenze internazionali tra gli oltre 400 presenti e nutrita la partecipazione di specialisti dall’estero.

La salute orale ha in particolare una stretta correlazione con il diabete. Il tema del diabete, con tutte le sue correlazioni con le patologie odontoiatriche, rappresenta una delle più comuni malattie croniche ed è caratterizzata da una crescita inarrestabile in tutto il mondo, conseguente ai mutati stili di vita. In Italia i casi noti di diabete erano circa 1,5 milioni nel 1985 e si avvicinano ora ai 4 milioni, quindi sono più che raddoppiati in 30 anni. In soli 10 anni poi si è passati da una prevalenza del 5,1% (2007) all’attuale 6,4%, in altre parole si è avuto un incremento del 24%. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2040 il 10% della popolazione adulta mondiale soffrirà di diabete.

Il paziente diabetico è un soggetto che più facilmente degli altri sviluppa malattia parodontale, spesso con quadri molto aggressivi; inoltre, il paziente che soffre di diabete e ha sviluppato malattia parodontale ha, a sua volta, un maggiore rischio di sviluppare cardiopatia. La presenza di una malattia diabetica presenta poi implicazioni che investono tutte le terapie odontoiatriche e in modo particolare le infezioni del cavo orale.


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Quali sono i cibi che non dovrebbero mai mancare sulla tavola per mantenere intatti la bellezza e il benessere del sorriso? Innanzitutto latte e derivati che, per il loro elevato contenuto in calcio, proteggono la salute dei denti, la cui struttura è prevalentemente composta proprio da questo minerale. L’importante è avere l’accortezza di ricorrere allo spazzolino dopo il consumo per eliminare i residui di lattosio, zucchero che si deposita sullo smalto e alimenta la flora batterica del cavo orale. Via libera anche alle verdure a foglia larga, come bieta e spinaci, e all’insalata, che stimolano la salivazione e aiutano a pulire la bocca. Allo stesso scopo è molto utile la frutta croccante e ricca di fibre, come la mela, oltre ai frutti di bosco che contengono sostanze antibatteriche capaci di ridurre i depositi di placca dell’80% (purché assunti senza zucchero). 
Sedano e carote sono uno snack ‘spezza fame’ adatto alla stagione calda: idratano e al tempo steso eliminano la placca, mentre rapanellipomodoricrescione e ciliegie contengono fluoro che rinforza lo smalto dentario.  
Per quel che riguarda le proteine, si tratta di composti fondamentali per le strutture di sostegno della bocca: la carne bianca, il pesce e i legumi, in particolare i fagioli, contengono ferro e magnesio utili alla salute di denti e gengive, mentre sul fronte carboidrati è bene prediligere quelli integrali, che richiedono una masticazione più lunga rispetto a quella necessaria per i prodotti raffinati; non solo: pane e pasta bianchi e i prodotti da forno industriali aumentano i depositi di placca e la formazione di tartaro.  
Anche un bicchiere di vino rosso a pasto aiuta a tenere in forma il sorriso: i polifenoli di cui è ricco sono i grado di inibire la capacità dei batteri di aderire alla superficie dentale. Proprietà molto preziosa, dal momento che la carie è determinata da un’eccessiva proliferazione dei batteri naturalmente presenti nel cavo orale.


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L’Oil Pulling è una pratica che prevede l’uso di olio intorno alla bocca per la pulizia orale, per la disintossicazione e per la salute generale. E ha un effetto naturale sbiancante.

La pratica dell’Oil Pulling è nata tantissimi anni fa, ma è nei giorni nostri che ha guadagnato popolarità.

Dato che l’Oil Pulling può disintossicare e pulire le tossine provenienti da tutto il corpo, molte persone hanno avuto vari miglioramenti per la loro salute. Praticare questa tecnica migliora molte condizioni diverse, come problemi cutanei, problemi con ormoni, dolori da artrite, allergie, dolori cronici, emicranie e altro ancora.

Vantaggi per la salute facendo Oil Pulling:

  • Riduzione dei batteri in bocca
  • Ridotta emicrania e mal di testa
  • Riduzione delle infezioni dei seni nasali
  • Aumento della salute orale
  • Riduzione della placca sui denti
  • Riduzione dell’alito cattivo
  • Diminuzione del dolore e della rigidità dell’articolazione
  • Riduzione del fegato e dello stress renale
  • Riduzione del rischio di malattie gengivali
  • Aumento dello sbiancamento dei denti
  • Maggiore concentrazione mentale
  • Aumento della salute fisica complessiva

La composizione dell’acido laurico nell’olio di cocco uccide batteri, microbi, virus e funghi. Essenzialmente, l’olio di cocco “attira” a sè le tossine dalla bocca, aiutando a pulire il nostro sangue. Dopo 15-20 minuti, il sangue di tutto il corpo ha avuto l’opportunità di circolare dentro e intorno alla bocca, in modo efficace attirando le tossine non solo dalla bocca, ma da tutto il corpo.

L’Olio di Cocco da usare deve essere purissimo, non raffinato e di grado alimentare.

Come fare Oil Pulling con l’olio di Cocco

  • La mattina è il momento ideale per fare Oil Pulling perché i livelli dei batteri sono i più alti e si avrà la maggior disintossicazione. Quindi, prima di colazione, mettere 2-3 cucchiaini di olio di cocco in bocca, assicurandosi di non ingoiare.
  • Far girare l’olio in bocca per 15-20 minuti come se si usasse del collutorio. Non fare gargarismi e non ingoiare perchè l’olio ha il potere di tirare a sè batteri e tossine, quindi è molto importante non deglutirlo.
  • Dopo 15-20 minuti, sputare l’olio nel lavandino.
  • Spazzolare i denti, la lingua e le gengive

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Educazione all’igiene orale e più controlli dal dentista, ecco come combattere la carie dei bambini

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Orale (ogni 20 marzo), Mentadent fa proprio il punto sullo stato della salute orale dei bambini. Edelman Intelligence (agenzia di ricerca indipendente specializzata nel settore), Mentadent e la divisione Oral Care di Unilever, hanno realizzato una ricerca globale per indagare i dati sulla prevenzione a oggi disponibili. Si tratta di uno studio pioniere, il primo realizzato con focus specifico sulla salute orale, sulla vita dei bambini e sul loro stato di benessere. 

La ricerca, che ha fatto riferimento a 8 paesi, ha coinvolto un campione molto ampio: un totale di 4.000 persone, tra bambini e ragazzi (di età compresa tra i 6 e i 17 anni) e i rispettivi genitori. Sì perché sono proprio i genitori a rivelarsi come figure chiave per la prevenzione. È attraverso l’educazione a una corretta igiene orale e controlli di routine dal dentista che si gettano le basi per una crescita globalmente più sana.

Genitori e dentista, un rapporto ancora difficile

I dati emersi da questa ricerca parlano molto chiaro: la salute orale non è ancora stata assimilata a priorità, soprattutto dal mondo degli adulti. Ben il 53% dei bambini e dei ragazzi afferma di aver sofferto di un disturbo del cavo orale  e il 31% (percentuale tutt’altro che irrisoria) riferisce di aver sofferto di un disturbo di natura moderata o grave.

In questo quadro, sembrano essere proprio i genitori ad avere le responsabilità più grandi e a porsi quasi come ostacoli a una strategia di corretta prevenzione. Emblematica è la questione dentista. I bambini dovrebbero essere sottoposti a controlli di routine dal dentista sin dalla comparsa dei primi dentini, seguendo un calendario di scadenze decise dagli esperti all’interno delle linee guida sulla prevenzione. Invece, troppo spesso, i bambini e i ragazzi vengono portati dal dentista solo quando emerge un disturbo doloroso o comunque in una situazione che necessita di un intervento. 

Nello specifico, solo il 36% dei bambini viene accompagnato dai genitori dal dentista per controlli di routine (i check up consigliati), il 64% infatti si reca dal dentista con un problema acuto da risolvere. Non si tratta semplicemente di negligenza, però. Indagando sulle ragioni di queste assenze, si evince che sono gli stessi genitori ad avere un rapporto conflittuale con la figura del dentista. A tal proposito, sono mamma e papà ad avere ancora timore dello studio dentistico e non i bambini. Anzi, se accompagnati regolarmente ai controlli, i piccoli si abituano alla figura del dentista, familiarizzano con l’ambiente e si preparano a diventare adulti attenti all’igiene orale e alla cura dei denti. 

Tornando alle paure dei grandi, è interessante osservare i dati della ricerca Mentadent. Il 40% dei genitori intervistati ammette di provare nervosismo e ansiaquando accompagna il bambino dal dentista. E la metà dei genitori confessa di aver finto di non provare spavento dal dentista per non intimorire i bambini. Ma c’è di più: addirittura il 23% dei genitori afferma di non essere mai andato dal dentista proprio per paura e di aver “costretto” i figli ad andarci. La natura coercitiva, timorosa ed emergenziale delle visite dal dentista non contribuisce positivamente alla causa della prevenzione. 


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Se ci pensi, la tua bocca è una delle parti del tuo corpo che usi più spesso: per mangiare, parlare, respirare, ecc., e se è malata o è colpita da una problemi di salute, può essere piuttosto imbarazzante e limitante. Il mal di denti ti debilita completamente, fino a rendere impossibile la vita sociale e lavorativa. Per questo, e molto altro ancora, avere una bocca sana è essenziale per la tua salute, la tua sicurezza e il tuo benessere generale.


Conviene impegnarsi
Ci sono molti problemi che possono sorgere non prendendosi il tempo per impegnarsi per una bocca sana. La gengivite, che è un tipo di malattia parodontale, distrugge le gengive di una persona, il tessuto circostante e persino lo smalto dei denti. Per prevenire la carie, così come gengiviti, è importante mantenere una bocca sana. E farlo in realtà è più facile di quanto tu possa pensare, a patto di tenere a mente alcune cose.


Ci sono diversi consigli associati alle diverse età e fasi della vita che le persone attraversano. Ecco alcuni suggerimenti per ottenere e mantenere una bocca sana e “in forma”:
• Per i bambini: fate molta attenzione ai germi e alla possibilità di metterli a contatto con la loro bocca. Evitate, ad esempio, di far bere loro direttamente dalla bottiglia, dove possono essersi depositati batteri di altre persone. Essendo più fragili, anche la loro bocca è più a rischio.
• In qualsiasi età della vita, è importante stabilire una routine per l’igiene orale. Appena i bambini vedono spuntare il loro primo dentino, i genitori possono iniziare ad abituarli alla pulizia. Una volta che sono abbastanza grandi per lavarsi i denti da soli, i genitori possono aiutarli a far diventare divertente e piacevole la pratica quotidiana dell’igiene orale.



Assicurati di lavarti i denti almeno due volte al giorno, per due minuti ogni volta. Già che ci sei, spazzola anche la tua lingua. Hai anche bisogno di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno. Questo è un particolare che anche gli adulti sono soliti trascurare, ma i benefici valgono lo sforzo. Visita il tuo Centro Dentale ogni 4-6 mesi per un controllo e la pulizia professionale, che è fondamentale per la prevenzione. Ciò contribuirà a tenere fuori la placca dalla bocca, i denti puliti e lucidi, e aiuterà il dentista a scoprire qualsiasi problema che può sorgere. Fai prenotare al Centro anche l’appuntamento con un ortodontista. Scegli sempre uno specialista, non affidarti a chi fa tutto da solo.
Fai sport? Considera l’uso di un paradenti. Questo piccolo dispositivo, che può essere acquistato nei negozi di articoli sportivi, può farti risparmiare moltissimo dolore e cure!
Sostituisci regolarmente lo spazzolino, che generalmente dura al massimo 2-3 mesi, dopodiché le setole si sfilacciano. Non dimenticare di usare il filo interdentale ogni giorno. Lascia in vista il filo interdentale sul mobiletto del bagno, o metti un post-it sullo specchio, finché non diventa un’abitudine.
Assicurati che anche se stai lavando due volte a giorno che stai spazzolando abbastanza a lungo. Obiettivo per due minuti per sessione.

Evita di fumare o usare tabacco da masticare, entrambi che possono portare a molti problemi di salute orale.
Tieni le bevande sotto controllo! Le bevande zuccherate dovrebbero essere evitate o ridotto al minimo, così come le bevande altamente acide (ad esempio, bibite gassate e bevande sportive, ecc.), che possono erodere lo smalto dei denti. E naturalmente, non azzardarti ad usare i denti per aprire o masticare oggetti come penne o altro.
Evita di condividere cose come cannucce, utensili, burrocacao, ecc. La saliva può trasmettere batteri che portano malattie della bocca.

Tieniti in forma
Avere una bocca sana è importante per la vita, per un corpo in buona salute e un benessere ottimale. È anche essenziale per sentirsi a proprio agio e fiduciosi e per riuscire ad avere buone relazioni con gli altri. Conserva nella mente questi consigli, rendili un’abitudine, e sarai già sulla buona strada per una bocca sempre sana e “in forma”!


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Abbiamo spesso parlato di come prendersi cura dei propri denti, ogni quanto lavarli, cosa usare oltre lo spazzolino. Ma è bene sapere che bisognerebbe effettuare due volte all’anno la pulizia dei denti presso il proprio centro dentale di fiducia.

L’igiene professionale periodica garantisce infatti una pulizia accurata e approfondita. Inoltre la seduta di igiene è anche occasione di un controllo della situazione generale della bocca, per verificare che non ci siano carie e curare qualsiasi altro aspetto della prevenzione che permette, nel caso venga riscontrato un problema, di intervenire tempestivamente.

Esaminiamo infine attraverso un pratico elenco i vantaggi del sottoporsi con regolarità a una pulizia dei denti professionale:

  • La placca e il tartaro vengono rimossi completamente grazie a una pulizia profonda che interessa gli spazi interdentali e l’area sub-gengivale
  • Minor rischio di insorgenza di carie, parodontite e gengiviti
  • I denti si presentano più lucidi e più bianchi
  • Le infiammazioni gengivali e la formazione di afte vengono efficacemente contrastate
  • L’ipersensibilità dentale viene ridotta
  • Il fenomeno delle gengive ritirate viene contrastato 
  • Le macchie dentali vengono eliminate
  • Aiuta a prevenire la parodontite e la conseguente perdita dei denti
  • Aiuta a prevenire l’alitosi che, quasi sempre, è uno dei campanelli di allarme di parodontite e gengivite
  • I denti risultano più sani, più robusti e più forti

Un consiglio finale: al termine della seduta di pulizia prendete subito appuntamento per la seduta successiva così da non dimenticarvene in futuro.


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Almeno un anziano su due perde i denti a causa della parodontite con conseguenze sull’umore, le relazioni sociali e l’alimentazione.

Eppure gli anziani sono proprio quelli che meno si impegnano nell’igiene orale: solo tre over 65 su 10 vanno dal dentista. Sarà questo uno dei temi affrontati da Senior Federanziani e Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (Sidp) al settimo Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, che si terrà a Rimini dal 30 novembre al 2 dicembre.
    Circa il 30% dei denti mancanti nella popolazione sono stati persi a causa della parodontite e tale percentuale supera il 50% nelle persone della Terza Età.

Questa malattia infiammatoria di origine batterica che colpisce il parodonto, ovvero le ossa che fanno da base alla dentatura, provoca anche la mobilità e uno spostamento dei denti residui ed e’ collegata spesso a un’importante difficoltà di masticazione”, spiega Mario Aimetti presidente della Sidp. D’altronde, la perdita dei denti e la malnutrizione si influenzano reciprocamente. “Una cattiva alimentazione, povera in frutta e verdura e dunque in vitamine – prosegue l’esperto – e’ una causa di maggiore risposta infiammatoria dei tessuti paradontali che supportano il dente.
    Ciò a sua volta influisce sulla progressione della malattia”.
    Viceversa la caduta dei denti provoca malnutrizione poiché implica una difficoltà di masticazione, in particolare, della carne, ovvero delle proteine necessarie a mantenere la massa muscolare, già soggetta a ridursi con l’invecchiamento.
    La caduta dei denti ha anche profonde implicazioni a livello psicologico e sociale. “Spesso comporta – commenta Roberto Messina, presidente di Senior Italia Federanziani – difficoltà a parlare correttamente e questo e’ collegato alla perdita di autostima e una diminuzione delle relazioni sociali. La scienza ci segnala inoltre come esista una correlazione tra perdita dei denti e sviluppo di deficit cognitivi e demenza”. Per quanto la caduta dei denti sia considerata spesso inevitabile, studi scientifici dimostrano che anche in età avanzata è possibile prevenire e curare molti disturbi parodontali, mantenendo una corretta igiene orale e affidandosi al dentista. Eppure l’Italia, secondo dati Istat 2015, e’ agli ultimi posti per le cure odontoiatriche in Europa. Ha visitato almeno una volta in un anno uno studio dentistico il 46% della popolazione sopra i 15 anni, una percentuale che scende man mano che aumenta l’età: non va oltre il 36% tra gli over 65 e il 29% tra gli over 75.
Il modo migliore per evitare problemi è fare un bel check up dal proprio dentista di fiducia, oppure direttamente nel nostro Centro Dentale di Tolmezzo, in modo da individuare e risolvere tutti i problemi della bocca evitando che portino al peggio. Perché avere un bel sorriso da anziani deve essere un obiettivo: non soltanto per una questione estetica, ma soprattutto di salute.


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Inanzitutto è bene precisarlo subito: il collutorio non sostituisce assolutamente lo spazzolino da denti e il filo interdentale. Sono loro, assieme al dentifricio, gli strumenti che servono a garantire la vostra l’igiene orale. Il collutorio può comunque aiutare, grazie alla sua azione antibatterica, specialmente in caso di problemi alle gengive. Ne esistono di molte tipologie, che occorre scegliere accuratamente dopo aver consultato il proprio Centro Dentale.

Ma la prima da domanda da porsi è: quando va usato? Alcuni sostengono prima del lavaggio, perché ‘ammorbidisce’ la placca rendendola più facile da spazzolare via. C’è anche un altra funzione, che entra in campo dopo il lavaggio, perché completa la pulizia con la sua azione disinfettante. Anche il Daily Mail, importante testata giornalistica d’oltremanica, esiste una terza opzione: molto tempo dopo il lavaggio. Ecco perché.

A sostenere questa tesi sono Clement Seeballuck e del professor Nicola Innes, dentisti pediatrici dell’Università di Dundee. Hanno spiegato che la salute dei denti viene prima di tutto dal lavarli due volte al giorno. Il movimento meccanico dello spazzolino e successivamente del filo interdentale è l’unico modo efficace di rimuovere la placca, che altro non è che un mix di batteri, acidi e sostanze derivate dai resti del cibo che si appiccica allo smalto e nel tempo lo rende più fragile. Inoltre, la placca non rimossa può trasformarsi in tartaro. E quest’ultimo può, a sua volta, danneggiare la dentatura predisponendola alla parodontite.

Dunque, spazzolare e passare il filo rimangono le azioni più utili a garantire l’igiene orale. Secondo quanto riportato dal magazine anche il dentifricio svolge un’azione fondamentale. In esso è contenuto il fluoro, importantissimo per la salute dei denti, perché li rinforza e previene la distruzione dello smalto da parte della placca batterica. Ma qui arriviamo al dunque: il collutorio, secondo i dentisti intervistati, lava via il fluoro che il dentifricio ha appena lasciato sui denti se viene impiegato immediatamente dopo il lavaggio. Addirittura, specificano, sarebbe meglio non sciacquare nemmeno la bocca con l’acqua. Basta sputare l’eccesso di dentifricio, specialmente prima di andare a letto. Durante la notte infatti, viene meno la produzione di saliva che è la naturale alleata contro gli acidi e i batteri. Dunque, nella loro opinione, è meglio non usare il collutorio dopo il lavaggio.


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